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Via Crucis – Potenza 2023

Una via crucis per le strade del centro storico di Potenza nel venerdì prima della
domenica delle palme. Non è stato un rito da “cittadinanza cattolica” ma una scelta
(che da qualche anno costituisce una tradizione) per raffigurare anche visivamente
la passione di Cristo che – sulle orme del vangelo – si identifica con quella delle
persone che vivono nel contesto urbano, il segno e il simbolo dell’Incarnazione che
papa Francesco ha ribattezzato come “Chiesa in uscita”. Un percorso che si è
snodato lungo via Pretoria, il corso che una volta era il “salotto buono” di Potenza e
che da qualche tempo vive una crisi da cui fatica ad uscire con grave danno per
tutta la città .
La via crucis cittadina è stata organizzata dalla Consulta delle aggregazioni laicali
della diocesi che raccoglie più di quaranta associazioni e gruppi cattolici i cui
referenti si sono alternati a portare la croce da una all’altra delle quattordici stazioni
. In testa alla processione, l’arcivescovo, mons. Ligorio, e dietro di lui ,a dispetto
della serata fredda e ventosa, si è mossa una discreta folla di credenti e di
“cercatori di Dio” come ama chiamare il Vescovo i tanti apparentemente
indifferenti ma spesso ripiegarti a cercare il senso dell’esistenza.
Le riflessioni che hanno accompagnato la via crucis sono state ispirate al tema
dell’anno pastorale in corso :“Fede e cura della casa comune che è il creato: Il qui
ed ora della storia”, declinato nei vari ambiti in cui si esprime “la cura”.
Gli autori hanno ripreso il messaggio di mons. Ligorio al convegno pastorale quando
parlava del “disagio profondo che attraversa le nostre contrade e che la Chiesa
tocca con mano negli uffici della Caritas, nei centri di ascolto e nei confessionali
che raccolgono le confidenze più intime. Sono aumentate le povertà e le
diseguaglianze, non c’è famiglia che non abbia un figlio emigrato e non per scelta,
il lavoro manca, e quando lo si trova è precario ed insufficiente per il fabbisogno
familiare.”
A commentare i testi biblici, calandoli nella vita ordinaria e feriale, sono stati di volta
in volta un lavoratore in carcere, una madre, uno studente, un insegnante, una
volontaria, un medico, una suora , un sacerdote ed altre persone che spendono
parte della loro vita nella “cura” del fratello o dell’ambiente. Intervistato dai
giornalisti mons. Ligorio ha ribadito il senso della via crucis cittadina che vuol essere
un messaggio di attenzione soprattutto per i giovani, dicendosi “ preoccupato
perché in tanti lasciano la nostra terra per andare altrove e questo richiama il
problema del lavoro che è uno dei motivi per cui partono; ma vuol essdere anche
un modo per richiamare un’altra urgenza che è quella della sanità che deve
garantire sicurezza per tutti!”. L’ultima stazione si è tenuta in con un ultimo appello
di dell’Arcivescovo a “ripartire rotolando i massi che bloccano i nostri cuori all’amore
e alla speranza che deve ispirare il Crocifisso Risorto”

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