OMELIA IN OCCASIONE DELLA VIRGO FIDELIS
Una delle immagini mariane che cattura la nostra attenzione è quella della Vergine Maria che raccoglie sotto il suo manto il popolo di Dio. Vi si possono scorgere uomini e donne chierici e laici. L’icona riproduce una delle prime preghiere mariane che la tradizione attesta al III secolo. Le parole riportate in greco su un antico manoscritto ritrovato in Siria, risuonano ancora oggi così: “Sotto la tua tenda ci rifugiamo santa Madre di Dio”. La versione latina ha tradotto il termine tenda in praesidium difesa, protezione. La tenda il presidio. Sembrano espressioni mutuate dall’ambiente militare che la fede riserva alla Madre di Dio. Fin dall’inizio la comunità cristiana si rese conto dell’importanza di colei che aveva offerto la fragile tenda della carne al Figlio di Dio e ora accompagna con la sua materna protezione i figli del suo Figlio. Dante nella cantica del Paradiso la descrive “Umile ed alta più che creatura termine fisso d’eterno consiglio”. La fede del popolo di Dio riserva a Maria una funzione di difesa dal male che lei ha sconfitto con il suo sì alla volontà dell’Altissimo: “Si compia in me la tua parola”. Maria ci soccorre ed è presidio di fedeltà, mentre sperimentiamo la fragile condizione umana.
In questo giorno dedicato alla presentazione di Maria al Tempio, l’Arma dei Carabinieri celebra la Madre di Dio quale celeste patrona, invocandola con il titolo di Virgo fidelis. Vergine fedele. Maria è fedele a Dio ed e fedele all’uomo. La sua vita è stata un pellegrinaggio di fedeltà. Ecco perché la Chiesa guarda a lei come madre affidabile, protezione sicura nel nostro comune pellegrinaggio terreno.
Come non riconoscere nella fedeltà uno dei principi fondanti l’Arma dei Carabinieri. Siete chiamati a proteggere la nostra società perché sia rispettata la giustizia, siano difesi i valori del bene comune, sia promossa l’equità. Siete universalmente riconosciuti come sentinelle del bene in un mondo segnato da violenza, divisioni, degrado. Siete presidi di pace dove la guerra divide i popoli e genera l’odio fratricida. Custodi e difensori della bellezza, lì dove il patrimonio artistico e culturale e sottratto alla comune fruizione. Da Maria apprendete oggi insieme a noi l’arte dell’ascolto, la profezia della prossimità in un tempo in cui l’indifferenza è l’egoismo generano solitudini croniche.
Il Vangelo ci presenta così oggi la Madre del Signore. Marco non riferisce i particolari dell’infanzia di Gesù, né della sua crescita. Sente la necessità in un momento cruciale del suo annuncio del Vangelo di presentare la Madre di Gesù e la sua cerchia parentale. Sono mischiati alla folla che segue il Maestro, che desidera avvicinarsi a colui che sana con la parola e con il gesto. Non sono uno scarto né un rimprovero le parole pronunciate da Gesù nei confronti della sua famiglia ed in particolare di sua Madre. Sono ebrei, figli di quell’ascolto che ha continuamente generato la speranza in Israele: “Ascolta Israele il Signore è il tuo Dio, il Signore è uno”. Gesù sa che il modo con cui sua Madre ha ascoltato la Parola, ha reso presente Dio in mezzo all’umanità. Egli ne approfitta per dire agli ascoltatori di ieri, ma a noi che siamo oggi ascoltatori della parola che salva, quanto sia generativo tale ascolto, quanto sia il presupposto della fratellanza universale, di cui la Chiesa è portatrice nella storia.
Questi versetti essenziali, con i quali l’Evangelista ci ricorda il mistero dell’Incarnazione, chiedono di incarnare oggi la Parola di Dio dentro le situazioni della nostra vita, dentro le nostre scelte, per gustare la fedeltà di Dio alla nostra storia. Mentre li leggevo e pregavo, pensavo alle vostre famiglie, alle difficoltà che devono affrontare per la vostra delicata missione. Non abbiate timore la Virgo fidelis ha una parola di vicinanza e di conforto per tutti. Sentitevi protetti dal suo manto, animati dalla sua preghiera, guidati dalla sua mano materna. Penso a tutti voi, alla vicinanza che prestate per la nostra gente, alle missioni di pace che garantite in un mondo ancora infuocato dalla guerra. Penso a quanti sono caduti nell’esercizio del loro dovere, Maria li tiene tra le sue braccia e consola le loro famiglie. In questo tempo segnato da profondi conflitti, si realizzino le parole dell’antico profeta Zaccaria, di cui abbiamo ascoltato un breve oracolo: “Taccia ogni mortale davanti al Signore perché egli si è destato dalla sua santa dimora”. Tacciano le voci delle armi perché non hanno più niente da dire alla nostra umanità e risuoni la voce dell’Autore della vita che ci indica l’intramontabile via della fedeltà.