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L’OMELIA IN OCCASIONE DELLA SOLENNITÀ DI MARIA SS. MADRE DI DIO

L’amore di Dio ci dona misericordia (hanan) e pace (shalom) ha ricordato Mons. Davide Carbonaro nell’Omelia della solennità di Maria Ss. Madre di Dio. La Basilicata è chiamata a tradurre questi doni in responsabilità, affrontando sfide come spopolamento, precarietà, povertà, disoccupazione e sfiducia verso la cosa pubblica. Nel suo intervento che ricade nella Giornata Mondiale della Pace, l’Arcivescovo ha affrontato con profondità le sfide che attendono la Basilicata nel nuovo anno. Ha descritto una regione che guarda al futuro con disincanto, segnata da fenomeni come lo spopolamento, la precarietà economica e reddituale, e la crescente sfiducia verso le istituzioni. “La speranza dei giovani non va delusa, la ferita dello spopolamento va sanata,” ha dichiarato, richiamando l’urgenza di agire per fermare fenomeni che rischiano di diventare strutturali, come il lavoro sommerso e la mancata sicurezza nei luoghi di lavoro, che hanno già provocato ferite profonde nella comunità.

L’Arcivescovo ha sottolineato che il cambiamento richiede responsabilità, intesa come la capacità di dare risposte ai bisogni concreti delle persone, soprattutto in ambiti come il lavoro e la famiglia. Di fronte alla disillusione e al disinteresse verso la cosa pubblica, ha invitato a non rassegnarsi, ma a camminare con speranza, ispirandosi alle tante buone pratiche presenti nel territorio. Ha citato come esempi chi si impegna per la trasmissione di saperi tra generazioni, chi risponde con generosità alle sfide educative e chi costruisce relazioni autentiche in una società complessa.

“La via iniziata dal Sinodo e dal Giubileo – ha concluso l’Arcivescovo – conduca i nostri sforzi dentro una maggiore comunione e concordia, perché le nostre Chiese di Basilicata, possano coltivare e custodire con franchezza quella Parola che continua ad accadere nei cuori di fedeli e di pastori”.

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