L’OMELIA DELL’ARCIVESCOVO NELLA SOLENNITÀ DELL’EPIFANIA DEL SIGNORE
Nella Solennità dell’Epifania del Signore, monsignor Davide Carbonaro ha tracciando un parallelo tra il cammino dei Magi e il viaggio di ogni credente verso la fede. Nell’omelia ha sottolineato come la luce, simbolo della presenza divina, non sia solo qualcosa da contemplare, ma un richiamo ad aprire il cuore. “Non basta in questo cammino, ricorda il profeta Isaia, guardare per essere luminosi, ma dilatare il cuore, per comprendere dove cercare e chi cercare”, ha monsignor Carbonaro, invitando i fedeli a una ricerca che unisca ragione e fede, creato e Creatore, calcolo e dono.
Il viaggio dei Magi è, infatti, come un itinerario di pre-evangelizzazione, un passaggio dalla razionalità alla fede. Un cammino che, pur essendo segnato da momenti di smarrimento, porta alla rivelazione della vera grandezza nascosta nell’umiltà: “La Scrittura conduce a cercare la grandezza nel piccolo, che farà grandi cose, che dilaterà il loro cuore”.
L’Arcivescovo ha richiamo alla necessità di mantenere viva la speranza nonostante le difficoltà. “Gli occhi in alto, la fatica dei giorni, la polvere del deserto non hanno spento il Vangelo in germe nel cuore dei Magi: cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto”.
L’omelia si è conclusa con un forte messaggio di speranza: “Dio non smette di accendere stelle, di lasciare tracce di speranza nei nostri cuori. Mistica dello sguardo che gratta la scorza dura dell’apparenza”. I Magi, con la loro fiducia e apertura, rimangono esempio per chiunque desideri intraprendere un cammino di autentica fede.