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LO SPECIALE RAPPORTO TRA PAPA FRANCESCO E LA MADONNA DEL SACRO MONTE DI VIGGIANO

Da sempre il nostro Santuario Regionale della Madonna del Sacro Monte di Viggiano, Regina e Patrona della Lucania, vanta un legame particolare con la Sede Apostolica e con il Successore di Pietro. Già agli inizi del XVI secolo i pontefici Giulio II e Paolo V riconoscevano personalità giuridica al Santuario, autorizzando tra l’altro l’erezione di un ospedale e di una confraternita presso la chiesa situata in paese. Sotto il pontificato di Clemente XII, e precisamente il 12 giugno dell’anno 1740, il Santuario veniva incorporato dal Capitolo Liberiano alla Basilica di Santa Maria Maggiore in Roma, con facoltà di usufruire degli stessi diritti e privilegi spirituali. Il 4 settembre 1892 Mons. Tiberio Durante, Vescovo di Marsico e Potenza, su decreto di Papa Leone XIII e del Capitolo di San Pietro, otteneva e realizzava l’incoronazione della venerata immagine, davanti ad una folla impressionante, giunta a Viggiano da ogni angolo della regione quasi interamente a piedi.

A conclusione del Concilio Vaticano II, l’11 dicembre dell’anno 1965, con la Bolla Lucanae genti  Papa Paolo VI elevava il Santuario di Viggiano alla dignità di Basilica Pontificia, proclamando la Madonna del Sacro Monte Patrona e Regina delle genti lucane: “E noto che nel territorio delle diocesi di Potenza e Marsico esiste un tempio sacro, quasi augusta reggia, carissimo a tutto il popolo della Lucania, dedicato alla Beatissima Madre di Dio Maria Santissima “del Sacro Monte di Viggiano”. Ivi infatti si trova il Simulacro venerando, insigne per antichità e bellezza, dell’Augusta Vergine, reggente il Fanciullo Gesù; tale Simulacro, come viene assicurato, fu trovato prodigiosamente, indicato da una fiamma celeste, sul vicinissimo Monte, che è tra i più alti monti della Lucania; e Maria Santissima, sotto lo stesso titolo, dato a Lei ed insieme al tempio ed al luogo, fu sempre proclamata e venerata  come  Patrona e  Regina di tutta la regione.

Non meno gloriose alcune pagine della storia più recente.

Il 28 aprile dell’anno 1991, Papa Giovanni Paolo II, in occasione della sua storica visita alle Chiese di Basilicata, rinnovava a Potenza il rito dell’incoronazione della venerata, mentre a cavallo tra il 31 Dicembre 2010 e il primo Gennaio 2011 la venerata immagine della Madonna veniva solennemente esposta in Vaticano, ai piedi dell’altare della Confessione, per le celebrazioni papali in onore della Maternità Divina di Maria. Al termine dell’omelia di Capodanno, in particolare, Papa Benedetto XVI, indicando l’immagine della Madonna, con queste parole ha affidato a lei la causa della pace: “In questa celebrazione eucaristica abbiamo davanti agli occhi, per la nostra venerazione, l’immagine della Madonna del Sacro Monte di Viggiano, così cara alle genti della Basilicata. La Vergine Maria ci dona il suo Figlio, ci mostra il volto del suo Figlio, Principe della Pace: sia lei ad aiutarci a rimanere nella luce di questo volto, che brilla su di noi, per riscoprire tutta la tenerezza di Dio Padre; sia lei a sostenerci nell’invocare lo Spirito Santo, perché rinnovi la faccia della terra e trasformi i cuori, sciogliendo la loro durezza davanti alla bontà disarmante del Bambino, che è nato per noi. La Madre di Dio ci accompagni in questo nuovo anno; ottenga per noi e per il mondo intero il desiderato dono della pace. Amen”.

Otto anni dopo la storica visita della Madonna in Vaticano alla presenza di Papa Benedetto XVI ed esattamente negli stessi giorni, a cavallo tra il 31 Dicembre 2018 ed il primo Gennaio 2019, anche Papa Francesco rinnovava, sempre nella Basilica di San Pietro, lo stesso atto di filiale devozione verso la “Madonna dei lucani”.

Nella sua ispirata omelia, in particolare, facendo riferimento all’immagine della Madonna di Viggiano posta alla sua destra, sotto il colonnato del Bernini, ebbe a dire: “La statua che abbiamo davanti mostra la Madre e il Bambino così uniti da sembrare una cosa sola. E’ il mistero di oggi, che desta uno stupore infinito: Dio si è legato all’umanità per sempre. Dio e l’uomo sempre insieme, ecco la buona notizia d’inizio anno”.

Di qui il suo invito a lasciarci guardare, a lasciarci abbracciare, a lasciarci prendere per mano da Maria.

Lasciamoci guardare: “Quando ci guarda lei non vede dei peccatori, ma dei figli… Un mondo che guarda al futuro senza sguardo materno è miope. Aumenterà pure i profitti, ma non saprà più vedere negli uomini dei figli. Ci saranno guadagni, ma non saranno per tutti. Abiteremo la stessa casa, ma non da fratelli. La famiglia umana si fonda sulle madri. Un mondo nel quale la tenerezza materna è relegata a mero sentimento potrà essere ricco di cose, ma non ricco di domani”.

Lasciamoci abbracciare: “Dopo la sguardo, entra qui in gioco il cuore… Nella vita frammentata di oggi, dove rischiamo di perdere il filo, è essenziale l’abbraccio della Madre. C’è tanta dispersione e solitudine in giro: il mondo è tutto connesso, ma sembra sempre più disunito. Abbiamo bisogno di affidarci alla Madre… Maria è rimedio alla solitudine e alla disgregazione. E’ la Madre della consolazione, che con-sola: sta con chi è solo”.

Lasciamoci prendere per mano: “Le madri prendono per mano i figli e li introducono con amore nella vita. Ma quanti figli oggi, andando per conto proprio, perdono la direzione, si credono forti e si smarriscono, liberi e diventano schiavi. Quanti, dimentichi dell’affetto materno, vivono arrabbiati con sé stessi e indifferenti a tutto! Quanti, purtroppo, reagiscono a tutto e a tutti con veleno e cattiveria! La vita è così. Mostrarsi cattivi talvolta pare persino sintomo di fortezza. Ma è solo debolezza. Abbiamo bisogno di imparare dalle madri che l’eroismo sta nel donarsi, la fortezza nell’avere pietà, la sapienza nella mitezza. Dio non ha fatto a meno della Madre: a maggior ragione ne abbiamo bisogno noi. La Madonna non è un optional: va accolta nella vita. E’ la Regina della pace, che vince il male e conduce sulle vie del bene, che riporta l’unità tra i figli, che educa alla compassione”.

Gli stessi sentimenti, infine, Papa Francesco tornava ad esprimere nella sua lettera autografa del 16 Gennaio 2019 indirizzata al Rettore del Santuario: “Abbiamo iniziato il cammino del nuovo anno sotto lo sguardo di Maria “vita nostra”. La preziosa effigie della Madonna “bruna” di Viggiano ci ha aiutato a cogliere questo sguardo che proviene dagli occhi misericordiosi della Madre di Dio sulle nostre miserie… Mi fa bene al cuore pensare che il popolo della Lucania possa trovare in codesto Santuario il dono della consolazione… Quando nella fede c’è posto per la Madre di Dio, non si perde mai il centro, perché Maria non indica mai sé stessa, ma Gesù e i fratelli… Assicuro la mia spirituale vicinanza a quanti giungono in pellegrinaggio a codesto Santuario di Viggiano e benedico tutti di cuore”.

E, quasi a mo’ di firma, concludeva così: “Per favore, ricordi sempre di pregare e di far pregare per me”.

Padre Santo, il Santuario Regionale di Viggiano, la nostra Arcidiocesi di Potenza-Muro Lucano-Marsiconuovo e tutta intera la Basilicata, della quale la Madonna che Lei  tanto ha amato è celeste Regina e Patrona, mantengono oggi fede alla Sua richiesta: preghiamo tutti per Lei, nella certezza che anche Lei, nella comunione dei santi, sta pregando per noi e per la Chiesa intera!

Don Paolo D’Ambrosio
Rettore del Santuario regionale della Madonna del Sacro Monte di Viggiano

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