“FESTA DELLA FAMIGLIA ADOTTIVA”
Domenica 30 giugno si è svolta nella parrocchia di Sant’Anna e Gioacchino a Potenza la 25esima edizione della “Festa della famiglia adottiva”. Si tratta di un evento di condivisione e scambio culturale, aperto al pubblico, incentrato sull’adozione internazionale. È organizzato dall’ente del terzo settore GVS (Gruppo di Volontariato Solidarietà), che opera in questo campo da diversi decenni.
Circa centocinquanta gli ospiti, arrivati un po’ da tutt’Italia: Campania, Puglia, Calabria, Molise, Abruzzo, Sicilia, Lombardia. Il clima che si respira è accogliente, familiare, nonostante gran parte dei presenti si incontrino per la prima volta. A coordinare i lavori c’è lo scrittore Francesco Cosenza. Dopo un’introduzione musicale e la “benedizione” di don Franco Corbo – che del GVS è presidente – prendono parola Vincenzo Starita, vice presidente della Commissione per le adozioni internazionali, e Arturo Pavese, che invece presiede il Tribunale dei minorenni.
Il tema del giorno è la valorizzazione delle radici. È infatti importante ricordare che chi viene adottato è già “impregnato” di una sua cultura e spostarsi in un altro Paese non deve significare privarsene. Anzi, l’influenza della propria terra è un componente imprescindibile della storia di ciascuno, specie per una giusta elaborazione del vissuto pre-adottivo. “Senza tacere l’acquisizione della cittadinanza italiana o il sentirsi orgogliosamente italiano – dice Donata La Rocca, vice presidente GVS – il presente di ogni figlio adottato non annulla né confonde il passato e le sue radici”.
Sono presenti anche rappresentanze istituzionali da Bulgaria, Congo Brazzaville e Burundi, arrivate a Potenza già da qualche giorno per toccare con mano cultura e tradizioni italiane. Più di ogni cosa, sottolineano l’apprezzamento per l’integrazione dei figli adottivi dell’ente e per lo stile di vita che conducono.
Intanto, mentre nel salone si fanno discorsi “da grandi”, sul sagrato della parrocchia i più piccoli si divertono a dipingere, giocare nel campetto e fare attività con i ragazzi che gestiscono l’oratorio. Così va avanti la 25esima edizione della festa della famiglia adottiva, fino all’ora di pranzo. Poi è il momento di salutare la “casa del GVS”: “Una famiglia piena di gioia e forza – dicono le coppie – di cui siamo orgogliosi di fare parte”.