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FESTA DELLA MADONNA DI VIGGIANO – MONS. CARBONARO: “L’EFFIGE DELLA MADONNA A POTENZA PER L’APERTURA DEL GIUBILEO”

Il prossimo 28 dicembre 2024 alla vigilia dell’apertura del Giubileo nell’Arcidiocesi di Potenza – Muro Lucano – Marsico Nuovo, l’effige della Beata Vergine del Sacro Monte di Viggiano sarà traslata nella Chiesa Cattedrale di Potenza e vi rimarrà esposta fino al 6 gennaio 2025.
Lo ha annunciato l’Arcivescovo Metropolita monsignor Davide Carbonaro durante l’omelia della messa pontificale celebrata nell’ambito dei festeggiamenti in onore della Madonna Nera. Una festa che, anche quest’anno, ha attirato migliaia di fedeli provenienti da ogni angolo della Basilicata e dalle regioni limitrofe.
«È fatta di strade che si incontrano la nostra festa» ha detto l’Arcivescovo sottolineando come queste vie, percorse dai nostri antenati, siano tracciate non sulla carta, ma nel cuore. Queste strade, ha ricordato sono state battute per secoli da chi «sa chi raggiungere» e rappresentano un simbolo universale di connessione e scoperta, sia umana che divina.
E lungo queste strade, si erge la figura della Vergine modello di fede e di speranza. «Perché l’amiamo Maria? Perché in lei sentiamo la forza e la bellezza della grazia perduta», ha detto monsignor Carbonaro, evidenziando come la Madonna sia un ponte tra l’umanità e Dio, capace di incarnare la fragilità umana e, al contempo, la grandezza della fede.
La riflessione dell’Arcivescovo si è poi fermata sui problemi sociali della Basilicata, una terra ricca di risorse, ma segnata da difficoltà. In un passaggio significativo del suo intervento, ha esortato le istituzioni politiche e civili a mettere «al primo posto il bene comune, i bisogni dei giovani che chiedono attenzione per il loro futuro da vivere qui, evitando diaspore che sono davanti ai nostri occhi e che creano rassegnazione. Siano individuati – ha ripreso – progetti coraggiosi e lungimiranti che vincano le polarizzazioni e le politiche dei bonus, guardando concretamente alla formazione delle giovani generazioni, alla sanità pubblica e al lavoro precario non come una concessione, ma come un diritto. Nessun giovane lucano, laureato o diplomato si convincerà, a forza di bonus, a rimanere o tornare in Basilicata». L’Arcivescovo ha sottolineato l’urgenza di promuovere politiche che garantiscano lavoro e qualità dei servizi, in particolare nella sanità.
In questo contesto ha lanciato un appello per una gestione sostenibile delle risorse naturali e per un’economia circolare che guardi al bene di tutti, ricordando che «questa terra di Basilicata, un frammento del creato che tu hai scelto come tua casa, sia custodita e coltivata, non sfruttata e abbandonata».
L’omelia si è conclusa con una preghiera accorata per la pace, in particolare per la Terra Santa, un luogo segnato da conflitti e sofferenze. Monsignor Carbonaro ha fatto riferimento alla recente visita del Patriarca di Gerusalemme a Matera, sottolineando la necessità di un impegno concreto e solidale verso le comunità cristiane della regione.
L’Arcivescovo ha infine rinnovato il suo affidamento alla Madonna di Viggiano, chiedendole di guidare i passi della Chiesa di Basilicata «sulla via della verità e della pace».

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