FINE VITA E DIGNITA’ UMANA
No al suicidio assistito! sì alle cure palliative! È la proposta venuta dall’ incontro che si è svolto in una sala del consiglio regionale della Basilicata, promosso dal network “Ditelo sui tetti”, associazione cattolica per il dialogo e il confronto, a difesa della vita, della famiglia, dell’educazione e del lavoro. Il nome dell’Associazione è tratto direttamente dal vangelo di Matteo ( 10,27) ed esprime in modo sintetico anche il programma, che è quello di inserirsi nel dibattito pubblico sui temi antropologici portando sui vari argomenti lo sguardo della fede.
L’ incontro di Potenza si è tenuto il 18 gennaio, in contemporanea con altre nove regioni, cioè quelle in cui è stata presentata la proposta di legge a favore del suicidio assistito: Veneto, Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia, Sardegna, Lazio, Puglia, Marche e Calabria.
In Basilicata la proposta di legge è stata avanzata al Consiglio Regionale da nove comuni: Bella, Trecchina, Vietri di Potenza, Rionero, Rivello, Miglionico, Matera, Brienza e Picerno. Presenti al convegno, oltre al Presidente dell’Assemblea, Cicala e a numerosi consiglieri, anche l’Arcivescovo, mons. Ligorio. L’incremento delle cure palliative – ha detto il dott. Ricciuti, responsabile dell’hospice dell’ospedale san Carlo di Potenza – costituisce l’alternativa al suicidio assistito. Segue la sua argomentazione.
Le cure palliative sono la risposta ai bisogni delle persone che vivono l’esperienza di una malattia inguaribile, di una grave disabilità o di grande fragilità, a volte anche legata all’invecchiamento della popolazione.
Si tratta di cure globali rivolte ai pazienti e alle loro famiglie, per il controllo del dolore e della sofferenza , anzitutto, ma anche dei sintomi fisici, psichici, spirituali e sociali che accompagnano inevitabilmente questa esperienza.
Le Cure palliative sono cure specialistiche, offerte da equipe multidisciplinari formate e preparate che operano sia a domicilio dei pazienti che negli Hospice, luoghi di cura dove malati e famiglie sono accolti in un ambiente familiare e protetto.
La legge 38 del 2010 ha sancito il diritto dei cittadini italiani a ricevere Cure palliative e Terapia del dolore e obbliga, anche con decreti ministeriali successivi, il Sistema sanitario nazionale e regionale a offrire tale forma di assistenza e di cura. Il DM 77/2022 stabilisce che ci debbano essere 1 Unità di Cure palliative domiciliare ogni 100.000 abitanti e 8/10 posti letto in Hospice ogni 100.000 abitanti.
A che punto siamo in Basilicata? I posti letto di Hospice sono 41, distribuiti in 5 Hospice, 4 in provincia di Potenza e 1 in provincia di Matera. Manca all’appello l’Hospice di Matera con i suoi 10 posti letto previsti.
Riguardo all’assistenza domiciliare palliativa di fatto risulta solo 1 Unità di cure palliative specialistiche per la provincia di Potenza e nessuna in quella di Matera (dati di Agenas del 2019, ma non risulta che sia cambiato nulla). La supplenza viene svolta dall’ADI, ma non è quanto prevede la legge. Non sono attive la Rete regionale e le Reti locali di Cure palliative, previste dalle normative nazionali e anche regionali. Il Ministero della salute e Agenas pongono come obiettivi l’accreditamento delle suddette Reti entro il 2025 e la copertura del fabbisogno di Cure palliative della popolazione italiana del 90% entro il 2028. Ciò con un cronoprogramma che Agenas chiede alle Regioni ogni 31 gennaio.
Alla luce di quanto emerso nell’incontro in Consiglio Regionale si auspica che la Regione Basilicata adegui le carenze ancora presenti, garantendo una omogenea copertura del fabbisogno dei cittadini lucani, perché nessuno possa mai pensare al suicidio assistito perché non assistito adeguatamente dalle Cure palliative. Di recente anche il Comitato Nazionale per la Bioetica ha pubblicato un parere “Cure palliative” per raccomandare a tutte le Istituzioni l’urgenza di assicurare tali cure, superando le inaccettabili ineguaglianze sul territorio nazionale.
Marcello Ricciuti